Cosmologie
- Cristina Costantini
- Apr 14
- 1 min read

La cronaca non dice
dei viaggi tra mattoni
sfocati, inclinati
su angoli aperti,
deserti di spigoli piani,
e delle pozzanghere
vuote di pioggia,
crateri insinceri
di pianti celesti.
Eppure vacilli
su diari di bordo asincroni,
allunghi il peso
delle tue mobili gravità
in danza frattale,
tribale richiamo
per pianeti sonnambuli.
Finché l’eco si spegne
ed è il vuoto che canta
l’approdo sulla terra
che serra il tuo volto
al tuo corpo.
Cosmologies*
The news doesn’t speak
of travels through bricks,
blurred and slick,
on open angles,
through edge-flat tangles,
and puddles
empty of rain,
insincere craters
of heavenly strain.
And still you sway
on journals astray,
you stretch the weight
of your shifting fate
in fractal dance,
a tribal trance
for planets in a sleepwalk stance.
Until the echo dies
and the silence replies,
the landing on earth
that seals your face
in the body’s embrace.
*La traduzione è stata pensata per riprodurre, nel suono delle rime, la musica sospesa della traiettoria orbitale che ci definisce tra alienazione e desiderio di incarnazione
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