Vacanze
- Cristina Costantini
- 6 days ago
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Dove sei? Chiedi.
Nei giorni della mia vita, rispondo, a spasso, di anno in anno, e di ritorno da ogni giro di boa, da ogni colpo di pagaja, o manovra d’eskimo, da sotto a sopra, capovolta in superficie.
Questa è vacanza del quotidiano.
Sospensione dell’oggi. Weekend di partenza-rientro.
Turismo esistenziale. Ospiti del B&B dove un tempo s’abitava.
Atterrare e poi ripartire dagli anni 20 del nuovo millennio agli ultimi venti dello scorso.
Con la consapevolezza di avere incontrato terre che ora, forse, non esistono più. Perché le forme sono cambiate, come i suoni e i colori e chissà cosa resta dentro lo scafo di ogni barca che in allora s’era avventurata in mare aperto.
Un tuffo tra un magnifico delirio e un’estasi clamorosa per trovare quel ‘chiamami soltanto’ che era di Rettore e potrebbe ora essere di ciascuno, sprofondato nel blu, fuori casa dove non c’è, non c’è più la vecchia sagoma trasformata in icona.
È scoppiata, è sparita, non sta più con me, con te.
O forse c’è questo tipo strano, che non si rompe mai: attacchi la corrente, s’accende e partirà. Come Camerini, nello stesso mondo targato 81, aveva il coraggio di dire, Arlecchino ibrido di carne e fili, che tante cose sapeva e muoveva. Ipnotico, ferito, affilato, sopravvissuto.
Si è aperta una valigia di maschere, eppure nessuno ha scelto quella giusta.
Io ti voglio, io ti cerco, io ti amo – il ritornello, però, impazza ancora.
(Lo sai): le viscere sono state digitalizzate.
E intanto il movimento si è trasformato in luce, su un filo tra volontà e ciò che sarà.
On a wire between will and what will be.
Bloccando i ritmi ai battiti del cuore in una flashdance che ruota la vita intorno ad un asse di mistero.
Freddo calore cinetico, con la testa controvento.
Oltre la zona pericolosa, con un po’ di follia.
She's a maniac, maniac on the floor.
E il campo si fa lunare, crateri, monti e mari.
Non ci si perde, ma ci si scopre. Nudi di sé.
Di ragione e sentimento.
In vacanza, verso la destinazione di quel che già siamo.
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