Passages
- Cristina Costantini
- Mar 30
- 1 min read
(in un giorno di primavera, tra Milano e Alda Merini)

Scoccano
da lontano il colpo
e rintoccano
cuciture di pelle e notti
le note dei giorni di viaggio e resa,
il dire primitivo dei tamburi ticinesi,
che domanda
‘hai visto il tuo costato?’,
osso e scintilla di colonna accesa
tra pieno e vuoto di vecchi desideri.
Il cielo è caduto
nel Naviglio dei sensi,
sentenza improvvisa aperta
nell’interludio della storia,
e ora l’acqua guarda
i silenzi e le bugie,
il cambio d’abito
intrappolato in un gesto di asfalto.
E io ti vedo camminare,
senza passi né parole,
sul dorso della carta scura
che l’indovina ha girato
tra i fiori di Brera.
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